L’astrattismo , proprio per le sue caratteristiche di spontaneità ed immediatezza creativa ,non può essere costretto in precisi canoni , ma è anzi, espressione di assoluta libertà costruttiva. Perciò richiede, da parte di chi osserva ,altrettanta immediatezza nel recepimento ,concedendo peraltro, una certa libertà interpretativa. Certamente richiede pure una certa sensibilità e preparazione artistica del fruitore ,che ,in quel momento, non è più soggetto passivo a cui è destinata l’opera , ma diviene anche lui, nella sua interpretazione ,partecipe all’opera stessa, in uno strano rapporto di complicità con l’artista. Se ciò può sembrare fin troppo logico per essere ripetuto, ho voluto ricordarlo solo per giustificare il groviglio di emozioni che le opere di Yuri Biagini possono suscitare in chi, anche non possedendo completamente le chiavi di decodificazioni, si pone in osservazione. Qui l’opera non vive più soltanto in funzione dei suoi elementi costitutivi e della distribuzione del colore, bensì anche in relazione all’ indovinato , e direi quasi scultoreo e dinamico, equilibrio della composizione, che si avvale di apporti descrittivi concreti ( spirali, elementi materici ,squarci , dissolvenze ) per esprimere idee che possono rappresentare caos e dissoluzioni. Quindi non pittura di maniera che nel disordine cerca soltanto effetti effimeri , ma oserei dire costruzione , sovrapposizioni , accostamenti , che tendono piuttosto a creare , dalle masse , un certo ordine espressivo. E nemmeno il colore diviene pretesto per suscitare sensazioni o vibrazioni puramente emotive ma assume una precisa funzione di carattere descrittivo , tendente ad evocare atmosfere particolari , direi crepuscolari. Segno e colore che si integrano in un apparente disordine , in esplosioni ed implosioni , che permettono sempre di ricostruire moduli espressivi aventi un nesso logico, con contrasti pacati che si incontrano e si intersecano in delicate sfumature. Una pittura che, oltre alla ricerca di contenuti più evoluti esprime anche la rara sensibilità dell’artista che ne è autore. Pink House, aprile 2013 Vincenzo Cignarale