Yuri Biagini
Lasciare gli ormeggi e salpare, avventurarsi verso mete ignote, sono gesti che richiedono una non indifferente dose di coraggio. Osare è una scelta che Yuri Biagini ha scelto di compiere: l’artista non può fermarsi alla mera conquista tecnica, non può trovare in essa l’appagamento del bisogno espressivo che gli è proprio. Vi è un discorso di onestà alla base, verso il pubblico ma soprattutto verso sé stesso: occorre sapersi ascoltare, ed essere disposti a rischiare. Questo significa scegliere di superare ciò che si è appreso, far proprie le conquiste dell’arte per andare oltre, verso un deserto inesplorato ma gravido di novità. Il sottile richiamo di un’interiore inquietudine ha condotto Biagini in un pellegrinaggio all’interno dell’essere, in universi nascosti che la fantasia stessa innalza e svela, rivelazioni improvvise di mondi al di là della fisica esistenza, ma non meno veri di quest’ultima quando vengono accarezzati dai pennelli dell’artista. Se il vento che plasma le informi dune di sabbia genera realtà della durata di frazioni di secondo, il colore può eternare questi monumenti dell’inconscio. Il pittore agisce come il lampo che rivela il paesaggio sconvolto da una tempesta ormai verso l’orizzonte, mostrandoci un’istante in sé perenne. Studio ed esercizio dell’arte passata possono fornire i mezzi, ma è solo la consapevolezza che permette di dominare un eterno moto interiore, dove dominarlo significa assecondarlo, comprenderlo, e soprattutto saperlo porgere sotto forma di immagine. Un’immagine che è la condensazione di un viaggio, di un emozione, dell’interiorità condivisa di un’anima.
Marzo 2013 Lorenzo Gigante